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«Siamo condotti da icone percettibili alla contemplazione di quelle divine e spirituali»
(San Giovanni Damasceno, PG 94:1261a)
Storia e significato
Il termine “icona” deriva dal greco εἰκών (eikôn) e significa letteralmente “immagine”. Le prime icone raffiguranti Cristo, i Santi, gli angeli, importanti eventi biblici, parabole o eventi nella storia della Chiesa, risalgono al V-VI secolo d.C. Si conosce tuttavia molto poco del primo periodo di produzione delle icone e non si potrà mai conoscerne l’intera storia a causa delle grandi distruzioni avvenute nel corso della contesa relativa alla venerazione delle immagini sacre. Nel sec. 8° infatti il loro culto venne messo in discussione dal movimento iconoclasta e solo nel 843 la loro legittimità venne riconosciuta ufficialmente e definitivamente ristabilita. Costantinopoli (l'odierna Istanbul) divenne l'indiscusso centro artistico del Mediterraneo orientale e formò uno stile distinto, la cui influenza fu sentita in tutte le regioni vicine, in Oriente, in Occidente, a nord e a sud.
Dopo la cristanizzazione dei Balcani e della Russia l'arte bizantina e la pittura delle icone cominciarono ad essere esportate fuori da Costantinopoli e a essere imitate da artisti locali. Nell'Occidente latino invece l'esatto significato dell'icona e la sua integrazione nella liturgia non furono compresi. Con il vacillare dell'Impero d'Oriente l'influenza dell'arte bizantina oltre le frontiere divenne più ristretta e le regioni limitrofe comiciarono a sviluppare uno stile proprio. Particolarmente nella pittura russa la smaterializzazione della figura umana andò oltre i modelli greci. L'influenza dell'arte bizantina si arrestò invece del tutto nell'Europa occidentale, che con l'inizio del gotico prese la strada di un naturalismo incompatibile con la concezione spiritualistica dell'icona
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